Uno dei vini più conosciuti e tipici della Strada del Vino altoatesina è il vitigno rosso autoctono Schiava (Vernatsch)
Galleria immagine: Schiava
Già nel 1370 si parlava della "Vernatschia", la nota varietà di vino rosso altoatesino da cui si ricava il Kalterersee Auslese (D.O.C. Caldaro), coltivato a sud e a nord di Caldaro, e il vino Santa Maddalena (Colli di Bolzano D.O.C.) sulle pendici a nord-est di Bolzano e sulle colline meranesi intorno alla città termale di Merano. La Schiava dell'Alto Adige, invece, può provenire da tutte le zone di coltivazione del paese. Il nome italiano di uso comune oggi, Schiava, è apparso ancora prima: nei documenti notarili a partire dall'XI secolo si parla di "vineis sclavis" sotto il dominio longobardo.
Tre sono le varietà di uva conosciute: Schiava Grossa, che viene coltivata principalmente nei dintorni di Merano ed è conosciuta come Trollinger in Germania, Schiava Gentile, coltivata soprattutto nei dintorni di Bolzano e nei paesi di Caldaro e Appiano, e Schiava Grigia. Dall'uva si ottiene un vino rosso dal profumo delicato e fruttato con una nota di mandorla amara. Il colore è da rosso chiaro a rosso rubino. Schiava si abbinano bene con antipasti, carni bianche e prelibatezze altoatesine come lo speck (salume tipico), salsicce, formaggi di montagna dolci e pane fresco.
Temperatura di servizio: 14 - 16° C
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