Irrinunciabili al Mercatino di Natale sono le bevande calde che scaldano da dentro: il vin brulè è al primo posto
Il vin brulè riscalda benissimo ed è beneficamente dolce, profuma di cannella e chiodi di garofano. È ideale per la stagione fredda! La Strada del Vino in Alto Adige si presta perfettamente a questa bevanda, visto che il vino viene prodotto qui in grande quantità. Ma cos'è in sostanza il vin brulè? L'idea del vin brulè nasce già nell'antichità. Il Conditum Paradoxum era un antico vino speziato romano, cotto con miele, pepe, mastice, probabilmente foglie di alloro, zafferano, noccioli di dattero arrostiti e datteri. La versione più semplice erano gli antichi vini al pepe.
Il cosidetto Hypocras del medioevo assomigliava poi già molto al moderno vin brulè. Veniva reso dolce con il miele o con lo zucchero, e speziato con cannella, chiodi di garofano e fiori d'arancio, spesso anche con zenzero, coriandolo e acqua di rose oppure maggiorana, noce moscata e pepe. Questo vino speciale comunque veniva servito freddo. Oggi la ricetta tradizionale del vin brulè (tasso alcolico minimo: 7%) viene preparata come segue: si addolcisce del vino bianco o rosso con dello zucchero. Le spezie da aggiungere sono cannella, chiodi di garofano, buccia di limone, anice. Il composto viene poi riscaldato, ma mai a più di 80° C, perché ad 83° C l'alcool contenuto evapora, le spezie cambiano il loro sapore, e dallo zucchero si crea una sostanza cancerogena.
Chiaramente da un vino di scarsa qualità non deriverà mai un vin brulè di alta qualità. Per questo si consiglia di usare del vino di ottima qualità, speziarlo e non addolcirlo troppo. Come alternativa per i bambini e gli astemi, viene servito presso i Mercatini di Natale anche del succo di mela caldo analcolico, anch'esso speziato con la cannella e i chiodi di garofano. Ulteriori bevande calde (in questo caso alcolici) sono il grog, composto di acqua e rum, e il punch.
Suggerisci una modifica/correzione